Gianluigi Nuzzi col colbacco

Perbacco, Nuzzi conduce col colbacco

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Avatar photo Gianluca Veneziani

Più che Quarto Grado dovevano chiamarlo Meno Quattro Gradi. Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma Quarto Grado, si è esibito due giorni fa in una performance dadaista a metà tra Totò, che arriva a Milano intabarrato in un montone e bardato con un colbacco, e l’ex presidente sovietico Breznev, solito indossare quel copricapo con pelliccia. A causa del Covid Nuzzi ha dovuto condurre da casa, così come la sua collega Alessandra Viero, pure lei contagiata dal virus. Ma, a differenza della Viero, anziché restarsene al calduccio, ha preferito farsi riprendere nel suo terrazzo, mentre la troupe lo inquadrava da quello del vicino.

Già questo basterebbe a rendere la performance del giornalista degna di entrare nella storia della tv. Ma Nuzzi, in senso letterale, ha voluto metterci il cappello. A causa del freddo, nel bel mezzo della puntata, è stato costretto a coprirsi la crapa pelata, indossando un colbacco con due vistosi paraorecchie, che lo facevano sembrare il cane di Lilli e il vagabondo. Su Twitter i commentatori si scatenavano, tra chi esortava «Portategli una tazza di Ciobar» e chi suggeriva piuttosto «Dategli la grappa!», sia per farlo riscaldare che per fargli dimenticare la sua esibizione senza precedenti.

Tra Totò e Jack Nicholson

Altri lo paragonavano al Jack Nicholson congelato del finale di Shining o al Leonardo di Caprio con tanto di pelliccia di orso, protagonista del film RevenantRedivivo. Qualcuno ancora lo motteggiava per sua insolita diretta dal terrazzo («È fuori come un balcone!»), qualcun altro tentava infine un’interpretazione al prode gesto: «Secondo me Nuzzi sta in terrazzo perché dentro casa moglie e figli gli scassano la minchia, come tutte le famiglia dei poveri cristi in smart working». Ad aggiungere un’ulteriore, involontaria, sfumatura comica a una scena già irresistibile ci pensava la regia che, a un certo punto, faceva comparire in sovraimpressione la scritta «Esce per andare alla parrucchiera e scompare», che in quel contesto pareva riferita proprio a Nuzzi: dopo essere andato dal parrucchiere a tentare un’impossibile ricrescita, vergognandosi il conduttore decideva di coprire la calvizie col colbacco e si dava alla macchia… in terrazzo. Sarebbe una storia perfetta per Quarto Grado.

Scherzi a parte, la prossima volta Nuzzi si riguardi un po’ di più. Non vorremmo che, guarito dal Covid, si buschi una polmonite per il freddo.

Libero, 16 gennaio 2022

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